Swinub, Analisi e ricerca zoologica Pokèmon

Bestiario Pokémon By Andrea Salsi

11 minuti di lettura




a cura del Professor J. Inko

Oggi presentiamo un nuovo studio dedicato ai Pokémon, se nello scorso nostro episodio abbiamo parlato solo di un pokémon, nello specifico Rhyhorn, quest’oggi passiamo ad un nuovo formato portando un'intera linea evolutiva.

Swinub, Piloswine e Mamoswine.



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Nome volgare: Swinub

Nome Scientifico: Sus Laniger

Peso: 6,5 Kg

Altezza: 0,4 metri

Habitat: Lande innevate e montagne ghiacciate

Rischio specie: Nullo

Definizione Pokédex: Pokémon Maiale

 

Descrizione, abitudini e habitat:


Swinub il pokémon suinide lanoso che tutti noi conosciamo bene è presente sulla terra dalle prime ere glaciali che hanno segnato questo pianeta. Molto piccolo ma anche molto resistente, grazie alla sua pelliccia può vivere in habitat incredibilmente freddi e si trovano tracce della sua presenza nelle zone fredde di Johto, Sinnoh, Unima, Kalos e nella gelida Landa corona.

La sua scarsa capacità visiva viene ampiamente compensata dal suo incredibile olfatto, capace di scovare cibo anche a 30 metri sottoterra, con cui si procaccia facilmente i tuberi, le radici e i funghi che compongono la sua dieta. La sua immensa capacità olfattiva è data dai recettori interni di questo naso portentoso: ne possiede circa 200, un numero vicino a quello dei recettori di Sharpedo che usa l’olfatto in modo ben diverso per cacciare prede.

A Mogania oggi gli Swinub vengono usati per la ricerca di nertartufi, una specialità locale. Anche l’udito è ben sviluppato, sempre allo scopo di sopravvivere nelle terre innevate della Landa Corona o di Mogania dove la neve cambia l’aspetto del paesaggio trasformandolo in una distesa bianca e dove è molto facile per un predatore o un allenatore vedere da lontano un piccolo gruppo di Swinub. Lo svantaggio di essere l'unico abitante di queste terre a non avere un manto bianco come il paesaggio circostante, viene compensato dall’ottimo udito e anche dalla notevole velocità del pokémon, con cui riesce a percepire i predatori immediatamente e fuggire il più velocemente minaccia di turno.

Sappiamo che questa piccola creatura e le sue evoluzioni hanno abitato la terra fin dalla preistoria grazie ai ritrovamenti di numerose pitture rupestri che mostrano i popoli antichi cacciare Mamoswine e allevare Swinub per la ricerca di cibo nei periodi più freddi dell’anno. Nonostante la piccola taglia e il peso ridotto, Swinub ha sempre bisogno di mangiare per mantenere l’energia necessaria alla sopravvivenza nelle temperature più fredde del globo. La loro pelliccia ha un doppio tipo di protezione: è sì anti-freddo ma anche impermeabile, come il piumaggio dei Ducklett, cosa che permette a questi pokémon di nuotare senza bisogno di aspettare che il pelo si asciughi.

Non vi sono registrate altre specie di Swinub anche se da ormai una decina di anni sono stati scoperti Swinub verde-acqua: essi sono sempre della stessa famiglia dello Swinub Comune -Sus lanigerus- e hanno sviluppato un colore diverso, pur senza mostrare altri cambiamenti né comportamentali nè biologici. Alcuni studi credono che questo colore sia stato un gene dominante poi divenuto recessivo al termine della glaciazione, a causa del neo riscaldamento del pianeta; altri credono che questi Neo-Swinub siano solo il primo passettino per una nuova evoluzione della specie, tuttavia non abbiamo dati certi per questo fenomeno al momento ancora raro e speriamo in nuove scoperte della ricerca.

 

 Animale da compagnia e utile compagno

Swinub è fin dai tempi remoti un compagno, seppur non molto comune dell’uomo, che ha goduto e beneficiato anch’esso di ricompense ghiotte per i servigi offerti, soprattutto quando era un utile mezzo per trovare cibo. Le antiche famiglie di Mogania usavano le illustrazioni delle sue evoluzioni come vessilli da sfoggiare fieramente sui propri palazzi mentre allenatori e capipalestra hanno usufruito delle sue evoluzioni per dimostrare il proprio valore e in questi ultimi anni Swinub è diventato comune animale da compagnia e mascotte ufficiale della palestra di Mogania.

Purtroppo nei confronti di questa linea evolutiva l’uomo non ha solo “donato ricompense”: la carne, la pelle e le zanne, soprattutto di Piloswine, sono merce consumata e scambiata per secoli, e anche se oggi il bracconaggio e la vendita di articoli pokémon di contrabbando è vietata e punita dalla legge, non sempre basta per fermare bracconieri o enti malvagie. Ricorderete tutti i fatti di Mogania di molti anni fa quando il Team Rocket vi si installò senza troppe difficoltà e mise tutta la città e i pokèmon in un caos senza precedenti.

Oggigiorno solo una piccola parte di persone che vive nella remota regione di Sinnoh all’estremo nord di Nevepoli è autorizzata ufficialmente a cacciare le linee evolutive di Swinub.

 

 

 

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Nome volgare: Piloswine

Nome Scientifico: Sus Pilosidentes

Peso: 55,8 Kg

Altezza : 1,1 metri

Habitat: Lande innevate e montagne ghiacciate

Rischio specie: Monitorato

Definizione Pokédex: Pokémon Maiale

 

 Descrizione, abitudini e habitat:

 

Piloswine è da sempre un compagno fedele per tutti gli allenatori che vi entrano in contatto. Questo pokémon suinide, evoluzione di Swinub, presenta una grossa gobba pelosa nella parte anteriore del corpo, quattro zampe artigliate utili per scavare nel terreno e per difendersi da eventuali predatori, due zanne ai lati della testa che nelle femmine sono meno marcate, e gli occhi del tutto nascosti dal folto pelo marrone. Piloswine, come la sua pre-evoluzione, è erbivoro e trova il cibo grazie al suo olfatto molto sviluppato.

Forma prevalentemente coppie che stanno insieme per la vita e da cui si possono formare branchi numerosi, ma al loro interno le coppie non si divideranno mai dai propri partner. È facile vedere nelle distese innevate i gruppi di Piloswine con annessi piccoli Swinub, ma vi consigliamo di tenere le distanze dagli esemplari adulti, sia maschi che femmine, poiché difendono il loro territorio e i piccoli abbastanza aggressivamente, ed è molto difficile che lascino scappare gli ignari trasgressori dopo averli individuati.

Le loro zanne, seppur più corte di quelle di Mamoswine, sono molto utili nella lotta oltre a indicare la forza dell’esemplare: più è forte, più sono grandi le zanne. La gobba nella parte anteriore del corpo invece è una grossa scorta di grasso che serve a Piloswine per mantenere le sue energie durante i periodi invernali.

Piloswine, come Rhyhorn, ha la brutta abitudine di caricare il nemico, ma visto che la sua scarsa vista non lo aiuta affatto in questo, mette in campo le sue capacità uditive con cui capisce in che direzione muoversi.

 

Anni di studi hanno evidenziato il ruolo essenziale dell’evoluzione in questa linea evolutiva: Piloswine infatti ha la capacità di generare una prole di Swinub, mentre sembra che Swinub ne sia completamente incapace. Non sono ancora stati riscontrati casi in cui coppie di Swinub abbiano generato dei piccoli e, nonostante svariati studi fatti su diversi esemplari di Swinub abbiano dimostrato che il loro apparato riproduttivo è presente fin dalla nascita, appare evidente che questo non sia attivo fino all’evoluzione nel suo stadio successivo.

L’evoluzione dei pokémon, seppur studiata per decenni dal Professor Oak, tutt’oggi conserva alcune lacune di importanza notevole, basti pensare al fatto che non si sa ancora bene cosa la inneschi, quale sia il gene che attiva in alcuni pokémon l’atto evolutivo e in altri no, e cosa permetta più evoluzioni diverse per uno stesso pokémon, come succede con Eevee.

Vi è una ricerca, tuttora in atto, che segue le orme di una vecchia favola montanara dove Piloswine viene descritto con un mantello dorato anziché bruno, ma non abbiamo ancora esempi vivi di questa specie di Piloswine, l’unica fonte è l’imperturbabilità del suino.

 

L’imperturbabilità del suino

Piloswine, come descritto in precedenza, veniva usato per la ricerca di cibo dalle famiglie antiche soprattutto nella parte settentrionale della regione di Johto, dove ora sorgono paesi montani come Mogania. Qui le intemperie e il clima rigido costringeva le persone ad una vita dura e rigida quasi come l’inverno stesso, è proprio grazie a questo che si è potuta creare l’indissolubile unione tra il pokémon suinide e l’uomo.

Nella cultura montana esiste una leggenda nota con il titolo “L’imperturbabilità del Suino” che esemplifica la capacità di Piloswine di rimanere sereno e composto nonostante tutto quello che abbia intorno. Nel racconto il pokémon viene guidato a proteggere la comunità da invasori e fuorilegge da un giovane principe che poi ne aggiunse l’immagine al proprio vessillo.

Questa storia popolare ci mostra anche la capacità innata di Piloswine, nel suo habitat naturale, di non subire i colpi del clima circostante: che si trovi in una gelida distesa di neve o in una tormenta di ghiaccio con venti tremendamente forti, grazie al suo folto pelo Piloswine resterà sereno, come la calma prima e dopo la furia degli elementi, pronto a proteggere ancora una volta la sua casa.

 

Vi riportiamo come esempio una piccola parte del racconto citato prima. In questa scena il principe incontra per la prima volta un Piloswine e ne rimane folgorato.

 

“Giammai avevo visto un pokémon di tale forma e ciononostante tale portamento. Le zanne ricurve e brillanti come due stalattiti, il pelo completamente dorato, lucido e limpido nonostante la tormenta che imperversava da giorni. Sembrava che la furia di madre natura non lo toccasse, che egli ne fosse escluso come un sovrano che osserva, fermo, sicuro del suo operato e della sua immensa potenza.

Non riuscivo a distogliere lo sguardo dalla creatura dinanzi a me, la sua compostezza e serenità d’essere erano gloriose, nel freddo di quella tempesta mi chiesi chi dei due fosse davvero di sangue reale e chi no.”

 

 

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Nome volgare: Mamoswine

Nome Scientifico: Durumphantus Gelidamorsu[1] 

Peso: 290 Kg

Altezza: 2,5 metri

Habitat: Lande innevate, montagne ghiacciate e Fossa del Gigante

Rischio specie: A rischio

Definizione Pokédex: Pokémon Duezanne

 

 

Descrizione, abitudini e habitat:

 

Mamoswine trova le sue origini nella preistoria del mondo pokémon: ritenuto estinto fino a quindici anni fa, la notizia dell’avvistamento di un esemplare di Mamoswine nei ghiacciai della regione di Sinnoh fu accolta con diffuso stupore e incredulità tra lo stupore generale. Per anni gli studiosi hanno rinvenuto fossili pokémon di ogni tipo, dai possenti Tyrantrum ai piccoli Kabuto, nella speranza di poter un giorno riportare in vita quell’antichità che li affascinava, e sono passati solo venticinque anni da quando per la prima volta nella regione di Kanto a Plumbeopoli fu risuscitato il primo esemplare di pokémon fossile della storia. Da quel primo esperimento questo processo si è espanso in tutte le regioni del mondo, dando nuova vita a pokémon che erano ormai leggende sui libri di storia.

Invece Mamoswine, purtroppo, ha atteso in silenzio la propria rinascita, poiché non si riuscì mai a trovare ossa o materia organica in uno stato che permettesse la resurrezione pokémon, fino a quindici anni fa quando un esemplare adulto e ancora in vita comparve da un ghiacciaio. Tutti ricordiamo gli articoli su ogni testata giornalistica, le frotte di allenatori e studiosi che si riversavano nella regione solo per poter ammirare il titano dell’era glaciale, anche solo per un istante. Quel primo Mamoswine purtroppo resistette molto poco dopo il ritrovamento, poiché lo shock per lo scongelamento e il clima completamente diverso lo portarono ad una fine prematura. Diversi studi condotti dopo la morte stimarono che l’esemplare fosse nato più o meno 10.000 anni fa, in piena era glaciale, quando questi giganti erano padroni incontrastati come mostrano le rappresentazioni rupestri in cui le prime società umane danno la caccia a questi pokémon per cibarsene. Durante gli studi le sue lunghe zanne, composte da un miscuglio semi-organico di avorio e ghiaccio, vennero messe in apposite celle refrigerate per conservarle al meglio nella loro forma naturale. La pelliccia, molto spessa e calda per sopravvivere in climi glaciali, era molto morbida per la sua stazza grazie ad una ghiandola speciale presente tutt’oggi, seppur in ridotta misura, nei corpi di Swinub e Piloswine: si tratta di una ghiandola sudorifera che permette al pokémon di mantenere un'umidità costante tra pelo e pelle così da permettere una resistenza al ghiaccio e alle alte temperature.

Mamoswine è caratterizzato dalla totale libertà visiva, senza ciuffi di pelo a ostruire il raggio visivo, e da un’enorme forza muscolare che rendeva questo pokémon signore delle lande ghiacciate e dominatore incontrastato dell’era glaciale.

La sua dieta era ricca di radici, arbusti e anche minerali, i suoi possenti molari erano in grado di frantumare quasi ogni genere alimentare. Le sue possenti zanne di avorio e ghiaccio servivano sia per allontanare predatori sia per le sfide della stagione degli amori. Le coppie di Mamoswine, come quelle di Piloswine, stanno insieme per la vita e possono produrre da 2 ai 3 piccoli Swinub.

Durante gli studi sul Dna di Mamoswine gli scienziati sono riusciti a scoprire le linee evolutive da cui deriva, riconducendolo all’ultima evoluzione di Swinub e Piloswine, ma restava da scoprire come si poteva evolvere il tranquillo Piloswine in un possente Mamoswine, come poteva un pokémon moderno evolversi nella sua antica rappresentazione?

Qui entra in gioco un processo scientifico relativamente nuovo che prende il nome di: Evoluzione Memoriale.

L’Evoluzione Memoriale è solo una dei tanti tipi di evoluzione presenti nel mondo pokémon, e consiste nel risvegliare, in un esemplare di pokémon, un suo ricordo primordiale che, quasi risvegliasse delle cellule dormienti, ne devia l’evoluzione portandola ad una forma “recessiva” non più presente nella linea evolutiva moderna.

Questo gene venne attivato per la prima volta sempre a Sinnoh durante gli studi sui Piloswine successivi al primo ritrovamento: gli esemplari studiati, dopo diverse settimane di vita in un ambiente artificiale che simulava l’era in cui Mamoswine era presente sul pianeta, iniziarono a crescere in dimensioni e forza muscolare, finché un giorno iniziò un processo evolutivo a catena dopo il quale tutti i Piloswine coinvolti erano diventati Mamoswine. Lo studio convinse gli scienziati che l’evoluzione fosse stata attivata dal ricordo della potenza di Mamoswine, e che quindi la sua Forza Antica avesse risvegliato questo latente potere.

Oggi infatti questa evoluzione si può imporre utilizzando una delle macchine tecniche della Silph S.p.a. che prende proprio il nome di Forzantica.

 

 


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Esempio delle prime ipotesi sulla linea evolutiva completa, dagli Swinub a Mamoswine

 

 

Un nuovo Avvento

Dopo il ritrovamento da parte degli archeologi dell’esemplare di Mamoswine conservato nel ghiaccio, gli allenatori e le comunità scientifiche iniziarono a chiedersi se questo pokémon in qualche modo non fosse comunque riuscito a sfuggire alla fine dell’era glaciale e al rinnovato riscaldamento del pianeta. La sua enorme stazza gli avrebbe richiesto una gran quantità di cibo, ma con il disgelo questo non sarebbe stato un problema.

Per anni la ricerca di esemplari vivi come quello di Sinnoh sono state completamente vane, finché dal campione della Lega della regione di Unima non arrivò un annuncio: durante le sue avventure nella regione si era trovato in un luogo inesplorato nelle vicinanze di Fortebrezza, che più avanti verrà chiamato La Fossa Gigante.

La Fossa Gigante è con certezza una conca creata dentro una montagna da un gigantesco meteorite che colpì la terra nell'era preistorica, generando con il suo impatto una metamorfosi del terreno che col tempo ha dato vita ad un habitat completamente isolato. In questo ambiente rigoglioso le specie di pokémon non sono mai state a contatto con l’uomo, ed è proprio qui che il campione riuscì a trovare degli esemplari vivi di Mamoswine. Dopo il ritrovamento l’area venne circoscritta e gli studiosi poterono studiarne il comportamento e la natura più da vicino riuscendo così a chiudere il cerchio di questa evoluzione.

 

 

 In conclusione

 

Swinub, Piloswine e Mamoswine sono tutti pokémon di doppio tipo ghiaccio/terra, per natura fedeli ai propri allenatori, coraggiosi e leali verso chi si guadagna la loro fiducia. La loro incommensurabile forza ha radici antiche e tutt’oggi è presente e ben visibile sia negli esemplari selvatici che in quelli addestrati. Le tre specie sono erbivore e vivono in territori freddi e montani, vivono all’aperto tutto l’anno senza letargo e grazie ad un processo di ripopolamento controllato la quantità di Mamoswine sta lentamente aumentando.

 

Per gli allevatori e gli allenatori che si vogliono cimentare nell’allevamento e allenamento di questi pokèmon vi sono semplici ma importanti consigli da seguire:

 

- È preferibile la partenza da uovo o Swinub, in quanto soprattutto per un allenatore inesperto affrontare un Piloswine adulto potrebbe risultare molto difficile: questo pokémon reagisce meglio a qualcuno di cui si fida e non è sempre disposto a obbedire a uno sconosciuto.

 

- La schiusa delle uova è lunga e richiede molte cure, quindi se preferite uno stile di allevamento classico lasciate fare direttamente ai Piloswine/Mamoswine genitori mentre le incubatrici richiedono una temperatura di almeno 20° sopra quella ambientale dei pokémon glaciali. Preferibile sarebbe allevare queste specie in ambiente montano con estati miti e inverni freddi.

 

- Durante la stagione degli amori che va da Aprile a Giugno è sempre meglio lasciare in pace questi pokémon poiché tenderanno ad essere più aggressivi.

 

- Per gli allenatori è consigliabile usare, oltre le normali pokéball, pokéball speciali ottenute dalle ghicocche nere oppure delle esche per pokémon glaciali per facilitare la cattura.

 


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