Splendor: guida tattica alla gioielleria

Radio Game By Alvin Palmi

 
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Inventato da Marc Andrè e uscito nel 2014, Splendor si è subito imposto come gioco lineare, dal regolamento breve e semplice, ma ugualmente interessante e profondo.

Date appunto le poche regole, si può tentare una panoramica completa del gioco e delle sue meccaniche. Splendor tiene da 2 a 4 giocatori, per una durata stimata tra i 20 e i 40min. Inizialmente considerato adatto dai 10 anni di età, si è in realtà rivelato giocabile anche da bambini più piccoli.

Siamo gioiellieri che dovranno sviluppare la propria attività acquisendo carte disponibili sul tabellone di gioco. Ogni carta presenta un punteggio (tra 0 e 5 punti), un costo in gemme, uno sconto permanente e sono divise in 3 livelli  di valore.


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Ogni giocatore nel suo turno può compiere una sola azione tra le seguenti:

 

-       Prendere dalla riserva 3 gemme di 3 colori diversi

-       Prendere dalla riserva 2 gemme dello stesso colore (purché ne restino almeno altre 2)

-       Comprare una carta, pagandone il costo in gemme (considerando gli eventuali sconti dati dalle carte precedentemente acquistate)

-       Prenotare una carta e prendere una gemma jolly

 

Sembra incredibile, ma le regole sono quasi finite! Il gioco procede con turni veloci da un’azione a testa, man mano i giocatori accumulano carte e acquisiscono punti vittoria. Quando un giocatore raggiunge i 15 punti, si termina il giro e si chiude la partita. L’unico altro modo di ottenere punti vittoria, oltre alle carte, è dato dai Nobili, che si conseguono come azione extra quando si arriva ad un determinato n° di carte di 2 o 3 colori (non si possono comprare con le gemme).

 

Ultimi piccoli dettagli e casi particolari:

 

-       A fine turno un giocatore può avere massimo 10 gemme (se ne ho 9 posso comunque prenderne 3 e poi restituirne 2 a scelta)

-       Si possono avere fino a un massimo 3 carte prenotate contemporaneamente (si può comunque prenotare anche se finiscono i jolly)

-       Se si ha diritto a più di un Nobile nello stesso turno ne arriva comunque uno solo per turno (a scelta del giocatore).

 

Come detto, si tratta quindi di un gioco veloce sia da setuppare che da giocare, intuitivo, facile da spiegare, adatto anche a bambini e giocatori inesperti. Ciò non toglie che abbia componenti sia tattici che strategici importanti, e che sia molto meritocratico (un principiante potrà tranquillamente sfidare un giocatore forte, ma non vincerà quasi mai).

Lo definirei un gioco che si può interpretare proprio a diversi livelli di pensiero, non solo con differenti abilità. Il primo approccio, e quindi il primo stile di gioco, è generalmente basato sull’acquisto di numerose carte del 1° livello, le più economiche, e quindi sulla possibilità di avere sconti sempre maggiori. Con l’esperienza, la gran parte dei giocatori inizia a virare su strategie più immediate, puntando sulle carte di 2° o 3° livello e su carte di 2-3 colori al massimo. Quando il livello si alza, il giocatore esperto valuta la strategia migliore anche in base alle mosse degli avversari.

 

Nonostante il regolamento resti pressoché identico (cambia in pratica solo il numero di gemme disponibili), le dinamiche di Splendor cambiano completamente in base al numero dei giocatori:

 

  • 2 Giocatori: partita scacchistica.

Va prestata pari attenzione alla propria situazione e a quella dell’avversario, la componente di aleatorietà è estremamente bassa, il giocatore migliore tenderà a vincere quasi ogni partita. Nelle partite a 2 non esiste una strategia dominante (tante carte basse o poche carte di grande valore), le mosse come detto vanno valutate in base al gioco dell’avversario, stando attenti a non farsi bloccare. La modalità a 2 è molto giocata anche on-line, e personalmente è di gran lunga la mia preferita!

 

  • 3 Giocatori: variabilità e imprevedibilità.

Essendo difficile controllare ed eventualmente ostacolare entrambi gli avversari, ci si concentra di più sul proprio gioco. Le gemme a disposizione non sono molte, spesso risulta vincente una strategia basata su carte intermedie (quelle da 2-3 punti del 2° livello). Puntare subito alle carte di maggior valore può essere pericoloso, mentre a volte può essere vincente la strategia delle carte basse + Nobili.

 

  • 4 Giocatori: partita standard da torneo.

Ci concentreremo di più sull’analisi delle dinamiche e delle possibili strategie, in più da sottolineare che il numero di gemme disponibili è di ben 7 per ogni colore. La tattica più diffusa, perlomeno a livello da torneo, consiste nel prenotare subito le carte migliori del 3° livello (7 gemme uguali x 4 punti, o 7+3 x 5 punti) e puntare subito a pagarle direttamente con le gemme senza passare attraverso le carte di 1° livello. Ovviamente nulla vieta di impostare la partita in modo opposto, puntando su carte basse, sconti e nobili. La strategia dei Nobili diventa vincente se la partita dura più di 25 turni, diciamo che attorno al 27°-28° turno si chiude quasi automaticamente. Il punto è che diventa impossibile giocare sui Nobili e contemporaneamente ostacolare tutti e 3 gli avversari, e se anche solo uno di loro azzecca una buona partita giocando sulle carte alte rischia di chiudere in 22-24 turni. Personalmente quindi sconsiglio di iniziare il gioco con l’idea predeterminata di puntare su carte basse+Nobili e credo che l’inizio standard (prenoto una carta di valore alto) sia effettivamente il migliore.

 

Come in ogni gioco, la partita va comunque “letta” e le situazioni interpretate.

Al GiocAosta 2020 ho vinto la finale di un torneo proprio giocando su carte basse e Nobili perché gli altri giocatori avevano iniziato prenotando carte degli stessi due colori. A quel punto, ho cercato di accumulare gemme, anche e soprattutto di quei 2 colori, e costruirmi una buona base di sconti con le carte basse, per poi continuare ad accumulare carte tenendo bloccati i gettoni più utili per gli avversari.

Un’altra strategia “intermedia” che consiglio è di puntare su 2 colori, prenotando ovviamente le carte di valore più alto che richiedono quei colori, e costruendo il gioco anche con le carte basse. È uno stile di gioco “misto”, che può essere leggermente meno veloce di quello estremo basato sulle carte alte da pagare solo con le gemme, ma è più solido e difficile da contrastare.

Spero di avervi dato almeno l’idea di come un gioco molto semplice possa ugualmente dare adito a molti ragionamenti ed analisi. Non resta che iniziare a giocare e magari riprendere a mano questo articolo dopo le prime 10-15 partite!