RES ARCANA: il mio nuovo vizio
VERSI DA TAVOLO By Tobia Teardo
3 minuti di letturaTom Lehmann è un peso massimo del game design, uno di quelli tosti con le vene in rilevo sui muscoli, la pelle verdastra e un urlo di battaglia niente male: “Io ho creato Race for the Galaxy!!!! Yaaaa!!”
Le sue opere non deludono mai, anzi, qualche volta commuovono e stupiscono i NERDoni come me. Una tecnica sofisticatissima e la sua impronta inconfondibile ne fanno uno dei migliori autori in circolazione. Se fosse uno scrittore sarebbe Flaubert, se fosse una poesia sarebbe il Cavallino di fuoco di Majakovskij.
E poi ci sono i suoi simboli, signori miei, li conosciamo tutti (perdincibacco!) i famosi simboli di cui il nostro adorato Tom Lehmann abusa puntualmente per spiegare ogni singola dinamica, ogni azione, ogni maledettissimo concetto.
Chi ha tentato di spiegare un Race for the Galaxy lo sa bene: spesso è come insegnare una nuova lingua tanti sono i simboli usati per riassumere tutte le specificità e le peculiarità del gioco. Tanto per fare un esempio: il pianeta è un cerchio, il pianeta non produttivo è un cerchio riempito di grigio, il pianeta alieno è un cerchio riempito di giallo, il pianeta militare è un cerchio rosso (così all'infinito)
…poi, improvvisamente, comprendi e ricordi tutti gli idiomi, e quello che prima era stato un ammasso di cerchi e rombi e manine stilizzate adesso diviene pronuncia fluente di istruzioni chiare e precise.
Res Arcana è quel genere di gioco di Lehmann.
Universi di simboli ammassati che celano uno dei lavori più interessanti e completi degli ultimi anni.
La trama (l’ambientazione) narra del regno dell’alchimia
dove capaci adepti della scienza proibita si sfidano per raggiungere gli
agognati dieci punti – la conquista dell’assoluta padronanza alchemica e la vetta
del sapere magico.
All’inizio della partita vengono distribuite otto carte a giocatore che andranno a costituire il mazzo personale. È tutto li. In otto misere cartine c’è tutto il gioco. E questo lo rende oltremodo avvincente e longevo anche perché ad ogni nuova partita potresti ottenere carte completamente diverse per un gameplay completamente stravolto.
Con l’aiuto di queste carte potremo conquistare luoghi di potere e monumenti i quali ci forniranno punti che ci condurranno al check point di fine partita (il primo che raggiunge 10 punti chiude il gioco).
le partite sono rapide e non saziano mai abbastanza, basta abituare il palato alla simbologia non sempre immediata. Ma il risultato è straordinario.
Le componenti sono di ottima fattura e abbondanti, con segnalini di legno e carte di vario formato, le illustrazioni, spettacolari, incorniciano “riccamente” (per citare una nota sulla scatola) un prodotto di altissima qualità in tutti gli aspetti.
Capiamoci, i simboli sono un grosso ostacolo se decidete di proporre a dei neofiti questo titolo. Non è un gioco per famiglie e tantomeno non è un gioco per bambini. Si tratta invece di una dedica al mondo dei gamer, un magnifico passatempo per gli esperti. Come dice anche il buon Sganazium, è il titolo perfetto che ti riempie una serata ma che può anche occupare lo spazio di un filler (un gioco rapido ed intuitivo, ndr).
Per quanto mi riguarda, sto abusando di Res Arcana neanche
fosse l’ultima versione del mio oppio preferito. Da provare assolutamente.
Prezzo 39,99
da 2 a 4 giocatori, 40 minuti circa