L’ansia del dragone

Caro giocatore By Tommaso Filippini

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Caro giocatore, oggi voglio parlarti di uno dei miei giochi da tavolo preferiti e mi piacerebbe condividere con te le motivazioni che mi hanno portato ad apprezzarlo.

Il titolo è “Nell’anno del dragone” , di Stefan Feld. Ambientato nell’antica Cina, i giocatori ricopriranno il ruolo di nobili il cui compito sarà quello di far sopravvivere i propri sudditi al funesto anno in arrivo. 

Come avrai capito non si tratta di un titolo che fa del tema il suo punto di forza; oltre a dei simpatici draghetti da utilizzare come pedine giocatore, dei piccoli tetti di cartone da impilare per formare delle casette con stile architettonico orientale e una grafica abbastanza evocativa, non c'è molto che ti farà sentire in Cina. 

Mettiamo ora da parte il tema orientale che stenta a farsi notare davvero e concentriamoci sul regalo più bello che il gioco ha da offrire: L’ANSIA.

Che emozione interessante l’ansia, così importante per la nostra sopravvivenza, ma allo stesso tempo così fastidiosa per il modo in cui si manifesta. Il cuore batte più forte, il respiro è affannoso, le mani sudano, la nostra mente perde di lucidità, lo stomaco si contrae; tutto questo con l’obbiettivo ultimo di prepararci ad affrontare un pericolo imminente. In sostanza il nostro cervello sta predisponendo il corpo ad attuare due strategie per salvarci la pellaccia: attaccare o fuggire, sta a noi valutare la situazione e scegliere la migliore. 

Può capitare che le manifestazioni fisiologiche dell’ansia ci facciano paura, “il cuore sta battendo più forte? Che mi succede?!?”, portandoci in uno stato di allarme tale da rendere doloroso quel qualcosa che inizialmente era con noi per proteggerci. 

Prova ora a immaginare un bodyguard alto 2 metri, imponente di corporatura, con occhiali da sole e un tatuaggio tribale che gli ricopre tutto il lato destro del viso. L’hai focalizzato? Bene, lui è come l’ansia: è lì per proteggerti dal pericolo, ma se lo guardi bene ti accorgi che non ha un aspetto molto rassicurante.


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Ora proverò a spiegarti perché “Nell’anno del Dragone” suscita ansia nei suoi sfortunati giocatori. 

Prima di tutto a inizio partita vengono sorteggiate 12 tessere (da ora in poi le chiameremo “tessere sfiga”) che rappresentano gli eventi che colpiranno i giocatori alla fine di ogni round/mese, i loro effetti possono variare: epidemie, carestie, invasioni mongole, tasse spietate, feste pirotecniche dove stranamente non c’è rischio che qualcuno si faccia male. 

Inoltre durante la partita useremo le nostre pedine (ricordi i simpatici draghetti?) posizionandole su delle tessere per fare delle azioni che ci aiuteranno a sopravvivere, ma dovremo pagare 3 monete se sono già occupate da altri giocatori e se non le abbiamo, pazienza, sarà per la prossima. 

Infine ci sono i personaggi i quali, una volta reclutati, grazie ai  mestieri conosciuti, ci garantiranno il loro supporto (ma potranno morire male dopo ogni sfiga) questi personaggi, in oltre, sono limitati e, se arriviamo per ultimi…

A inizio partita avrai subito chiara la sequenza dei pericoli dati dalle “tessere sfiga” e il tuo compito sarà gestirli esattamente come faresti nella vita reale tramite il supporto della nostra cara ansia. Davanti una situazione di pericolo valuteremo quanto questa sia imminente, la probabilità che essa avvenga davvero e la gravità delle sue eventuali conseguenze; in seguito confronteremo il tutto con le nostre capacità personali e il supporto che avremo al nostro fianco, il risultato rappresenterà l’intensità della nostra ansia.

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Questo processo, in un certo senso, avviene anche durante il gioco. Vedo che al quarto round ci sarà un contagio che ucciderà 2 miei personaggi, cosa faccio? So che l’evento avverrà per certo, sono a conoscenza della sua imminenza e delle sue conseguenze sulla mia partita. Ora non mi resta che mettere in atto le mie capacità cercando di proteggere i miei personaggi oppure scegliere quali sacrificare perché non più utili alla mia strategia. La cara ansia sarà con me a sostenere la mia concentrazione per fare la scelta migliore.

Non ci crederai caro giocatore, ma alla fine della partita che tu abbia vinto o perso sarai fiero di te perché avrai scelto di rimboccarti le maniche ed affrontare i terribili mesi dell’anno del dragone.

Il piccolo insegnamento che potrà darti questo straordinario gioco da tavolo è che le cose brutte accadono e spesso non potrai farci nulla, ma nonostante ciò le tue risorse personali e sociali ti aiuteranno a tollerare e andare avanti, con la tua amica ansia sempre pronta a sostenerti.

Ricorda, caro giocatore, quello che fa più paura è ciò che evitiamo perché non ci sentiamo in grado di affrontarlo.