IL FATTORE LUDICO

Antropoludica By Valentina Macaluso

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La mia formazione in antropologia culturale mi porta inevitabilmente a riflettere sulle origini dei comportamenti umani, delle usanze, delle tradizioni culturali e parlando di attività ludica, beh, possiamo dire con certezza che si tratti di una pratica profondamente radicata nel passato. Il gioco è presente nella storia dell'uomo sin dall'antichità, trascende spazio e tempo ed è presente anche nel mondo animale.

Con Antropoludica mi piacerebbe riflettere sull'universalità del gioco, un'attività che ha cambiato forma, significato e funzione attraversando epoche e tradizioni differenti. Vorrei intraprendere un viaggio esplorando i territori del gioco e per farlo, partirò da una data importante: il 1939.

Pronti? Andiamo!

  

Nel 1939 lo storico olandese, Johan Huizinga, pubblicò un intero testo dedicato all'attività ludica, il tanto discusso Homo ludens. 


Huizinga ha portato una definizione dell'attività ludica sconvolgente per i suoi tempi, in quanto è arrivato a definire il gioco espressione culturale fondamentale dell'uomo ed origine stessa della cultura. Certo, ora sembra cosa normale e scontata considerare il gioco una forma di cultura (in particolare a noi giocatori eh eh eh...), ma immaginate il peso di una tale affermazione negli anni 40 del '900, quando si parlava di cultura per materie come l'Estetica, la Teoretica, l'Etica e l'Economia, riservate ad una ristretta élite produttrice e fruitrice delle stesse.

 

Huizinga con Homo ludens ha sfidato il pensiero comune del suo tempo, innalzando il gioco a componente essenziale per lo sviluppo dell'umanità. Era un pensatore davvero libero e coraggioso se si pensa che durante il regime nazista non smise mai di sostenere lo spirito democratico e l'autonomia dell'Olanda durante l'invasione. Ciò è stato motivo della sua carcerazione. Morirà in carcere nel 1945.

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Il punto di partenza di questo viaggio intorno al gioco è la domanda che si pone il nostro autore: esiste una qualità essenziale del gioco? Un fattore ludico fondamentale?

 

Domanda difficilissima e complessa a cui Huizinga cerca di dare risposta. Il gioco ha una caratteristica ancestrale che ha pervaso la cultura in tutte le sue manifestazioni per secoli: poesia, arte, scienza, spiritualità. Lo spirito ludico consiste nel giocare per il fine stesso di farlo, nel tornare bambini, esso è spontaneità senza finalità utilitaristica. Ma attenzione a non confondere questo spirito con il puerilismo...al contrario! La dimensione del gioco, nella sua qualità essenziale, costituisce un atto creativo e generatore di cultura, mentre il puerilismo è un aspetto negativo della società che si esprime nell'odio del limite, in uno pseudo-agonismo senza il rispetto delle regole ed il mero culto della vittoria.

 

Secondo l'autore questa qualità antica e creativa del gioco, nel corso della storia ha subito una profonda crisi (parliamo del '600) che ha messo in discussione lo “status” dell'attività ludica stessa. Il gioco viene considerato svago senza importanza e senza utilità, mero passatempo per bambini (caratteristiche che anche oggi persistono - erroneamente - in alcuni ambienti).

 

A metà dell'800 però succede qualcosa, avviene un cambiamento importante: nascono i grandi sport di gruppo e con essi si ripristina lo status sociale del gioco. Lo sport ridà dignità al gioco è vero, ma ne intacca il valore culturale ed originario. Da qui l'aspra critica di Huizinga al fattore ludico nella sua epoca: la qualità antichissima e sacra del giocare, lascia il posto alla gara e all'agonismo del mondo dell'industria e del commercio

 

Il gioco, diventato importantissimo per spettatori e giocatori, rimane culturalmente sterile, svuotato dal fattore ludico originario ed anche il giocatore professionista perde il suo approccio ludico al gioco. Questa caratteristica dallo sport si estende anche ai “giochi da tavoliere”.

 

Il gioco nelle sue forme più arcaiche costituiva un vivissimo fattore creativo e lo spirito ludico ha ispirato l'uomo per secoli pervadendo ogni ambito della cultura: politica, arte, scienza e spiritualità.

Nel prossimo articolo ripartiremo dai primi capitoli di Homo ludens per espolrare meglio la natura ed il significato del gioco secondo il nostro autore.