Fuga dalla realtà – Sesta Puntata: La morte dei PG

Fuga dalla realtà By Eli Daddio


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Dopo varie peripezie, il party è finalmente nel cuore del tempio di Obeghar, l’oscura divinità infernale che dei cultisti stanno cercando di evocare su questo mondo. Davanti a loro, nel sancta sanctorum, un potente amuleto poggia su un piedistallo: è un enorme diamante nero, il Cuore di Obeghar.

“La gemma davanti a voi sembra risucchiare la luce circostante; potete percepirne facilmente l’intensa aura di morte e distruzione. Cosa fate?”

I giocatori ci pensano un momento su. Gion il chierico dice:

“Quella strega aveva detto la verità, allora! Dobbiamo decidere bene cosa fare, adesso.”

Fedelya annuisce:

“Ci sono molte cose da considerare, a questo punto, per valutare la prossima mossa. Forse dovremmo trovare un modo di distruggere la gemma?”

Protea dice:

“Oppure potremmo tentare di portarla via. Forse dovrei tirare una prova per cercare trappole o--”

“AFFERRO LA GEMMA!” urla Cornann, e tutti ci fermiamo a fissarlo. Dico:

“Sei proprio sicuro di volerlo fare?” chiedo con disinvoltura.

Cornann sbuffa:

“Ma sì, dai. Questa cosa sta andando troppo per le lunghe. Anche se ci fosse una trappola o due, ho abbastanza punti vita da fregarmene, eh, eh!”

Gli altri giocatori intervengono, cercando di farlo ragionare, ma Cornann è determinato nella sua scelta.

“Molto bene”, dico. “Afferri la gemma tra le mani, sollevandola, e improvvisamente scariche di energia divina ti attraversano. In un istante la tua coscienza si spegne e tutto si fa buio.” Mi rivolgo agli altri giocatori:

“Davanti ai vostri occhi, Cornann viene avvolto dall’oscurità e, dopo un istante, cade a terra… morto!”

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Ogni Game Master si trova, almeno una volta, nel corso della sua brillante carriera, a dover affrontare una questione spinosa, una vera rogna che, al minimo errore, può esplodere e distruggere il party, il mondo e intere amicizie.

La morte dei PG.

È giusto far morire un PG? Come va gestita la cosa? Le variabili da considerare sono tantissime: come è successo? È stata colpa del PG che ha agito stupidamente, o è stato il GM a creare una situazione irrisolvibile? Questa morte comporta la fine della campagna? È rimediabile? Il giocatore può continuare a giocare in qualche modo?

Non c’è una soluzione univoca e facile.

Da una parte è certamente giusto, in certe occasioni, far morire un PG. In questo modo i giocatori hanno consapevolezza di poter fallire, evitando di sentirsi onnipotenti. Sapere che le proprie azioni possono avere conseguenze fatali li costringe a riflettere prima di agire, e a giocare con attenzione.

D’altra parte, è una risorsa da usare solo in situazioni estreme: fintantoché possibile, il GM dovrebbe cercare di produrre conseguenze rimediabili agli errori dei PG: se i giocatori vedessero i loro avatar cadere come foglie d’autunno, il gioco smetterebbe di essere divertente molto in fretta!

 

Sono passati due giorni dalla morte di Cornann, durante i quali i suoi compagni sono stati veramente indaffarati. Ora, dopo altre disavventure, hanno tutto quel che occorre loro. Il corpo freddo e pallido di Cornann è stato disteso a terra, intorno ad esso sono stati tracciati cerchi magici e deposte offerte rituali. Gion si assicura di avere tutti gli elementi necessari, quindi innalza una preghiera alla dea della vita, Ardenya, e invoca un miracolo di altissimo livello.

“Di colpo”, dico, “il viso di Cornann riprende colore e, dopo un istante, i suoi occhi si spalancano mentre annaspa in cerca d’aria. Dopo qualche minuto è stabile e si risveglia dal suo sonno terribile”.

Cornann è un po’ imbarazzato:

“Grazie ragazzi, scusate, avevate ragione…”

Protea sbuffa:

“Ti rendi conto che per resuscitarti abbiamo dovuto spendere tutti i nostri soldi in reliquie varie?”

Fedelya è ancora più adirata:

“Fosse solo questo! La dea ha chiesto un voto di fede, in cambio del miracolo, e abbiamo tutti quanti perso due livelli!

 

In tantissime istanze di gioco, per fortuna, la morte non è definitiva. Esistono modi di vario genere per riportare in vita un PG o, quando non proprio possibile, si può semplicemente creare un nuovo PG e attendere l’occasione giusta per riunirsi al party.

È sempre fondamentale, comunque, che il GM valuti attentamente la situazione: la morte di un PG, idealmente, dovrebbe verificarsi solo quando fosse completamente impossibile prevenirla.

Se, poi, non ci fosse altra soluzione, un bravo GM può sempre cercare di fare in modo che questa brutta esperienza non vada sprecata.

 

Il party è sconsolato e Cornann mortificato; capisco che è il momento giusto per restituire loro un po’ di speranza.

“Gion, mentre riposi dopo l’estenuante rituale di resurrezione, senti la voce della dea parlarti e una rivelazione ti folgora improvvisamente!”

Tutti si fanno attenti e mi guardano in attesa.

“La maledizione della gemma nera ha un grave limite: non può prendere due volte la stessa anima! Ora che Cornann è stato resuscitato, potrà toccare la gemma e, così, potrete portarla via e completare la missione!”

Tutti esultano e si preparano a tornare in azione, lasciandosi alle spalle i brutti pensieri.

 

La morte di un PG può esser vissuta come un evento tragico, come una seccatura, come un semplice contrattempo; in certi casi può far arrabbiare o rattristare e talvolta, addirittura, risolversi in un momento comico. Non c’è una regola aurea se non quella alla base del GdR in toto: ricordare che è un gioco, ed evitare di restarci male se non tutto va sempre come vorremmo.