Fran Bow: into the multiverse of madness (Parte I)

The Principle By Alessandro Scorsino

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“Vedo me stesso dare la caccia alla verità ma trovare l'inaspettato. Ho trovato quello che i miei sensi non potevano mostrarmi.

Ho trovato la verità che si cela silenziosamente, nell'ignoto.”

- Leon Castillo, Uno dei Mille -

Parlare di Fran Bow si potrebbe considerare una autentica follia, il web pullula di teorie e video di analisi che cercano di spiegare cosa realmente stia succedendo in questo gioco. La cosa affascinante è che ci sono talmente tante interpretazioni e spunti di riflessione che qualsiasi opinione potrebbe rivelarsi corretta. Proverò ad esaminare alcuni dei principali argomenti di cui l'opera tratta ma altri, inevitabilmente, resteranno inesplorati, pronti per voi da scoprire. Seguitemi nel mondo attraverso lo specchio.

Partiamo narrando i fatti così come ci sono presentati. Fran Bow è una piccola bambina che vive un'apparente vita pacifica nella tranquillità degli anni '40. I suoi genitori ci vengono descritti come amorevoli e, per farle compagnia, le regalano un gattino nero che chiamerà Mr. Midnight. Ma un giorno davanti a lei si presenta uno spettacolo che cambierà per sempre la sua vita: scendendo in cucina vedrà i suoi genitori fatti a pezzi, le loro interiora sparse in giro, un coltello insanguinato sul pavimento. Scioccata da tanto orrore, scapperà di corsa nel bosco insieme a Mr. Midnight, dove verrà ritrovata svenuta e semi-congelata.

L'ipnosi regressiva è terminata. Fran si risveglia nell'istituto psichiatrico infantile del Dr Oswald, davanti al suo terapista, il Dottor Deern. Quest'ultimo, nella speranza di portarle qualche beneficio, le prescrive un barattolo di pillole rosse, la Duodina, grazie alla quale dovrebbe riuscire a rilassarsi. Una volta ingerita però, il mondo intorno a lei le appare completamente stravolto. Il dottore sparisce, la stanza diventa una versione distorta della realtà, teste mozzate e corpi affettati cadono dal cielo. Fran sviene, per poi essere riportata nel suo alloggio.

Già dall'incipit è evidente come il prodotto si presenti senza la paura di mostrare immagini disturbanti che stonano profondamente con l'età e l'innocenza della protagonista. Il mondo sembra spaccato in due: la realtà che ognuno di noi può osservare, ed una sua controparte distorta, forse esistente solo nella mente di Fran. La bambina sembra infatti schizofrenica, cosa resa ancora più palese dalle reazioni sin troppo morbose alla vista delle atrocità che si ritrova davanti.


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“L'altro me, vuole che mi suicidi. Mi sorride mentre pronuncia la parola: Ammazzati.

E ci ho provato, ipnotizzato dalle sue parole, ma c'è sempre qualcosa che mi salva alla fine... deve essere l'amore per la vita.”

- Leon Castillo -

Alla fine del prologo comincia la vera avventura della piccola. Inizialmente potremo guidarla liberamente nella zona di degenza, conoscendo gli altri bambini che qui sono rinchiusi per essere curati. Questi giovani pazienti presentano sintomi simili, tra cui apatia e atteggiamenti paranoici. Avremo ancora con noi la famosa pillola rossa la quale, ogni volta che verrà ingerita, ci mostrerà tristemente quanto sia profonda la tana del Bianconiglio. Grazie ad essa, intorno ai bambini noteremo degli strani esseri d'ombra che li circondano, li abbracciano e li accarezzano. In seguito, scopriremo che queste creature si chiamano Kamala, esseri nati dalla paura e dall'incontrollabile debolezza della mente. Altri fenomeni inquietanti compariranno davanti ai nostri occhi, comprese scritte sui muri fatte col sangue recitanti frasi come “Non sono stata io”, “Papà non c'era, a mamma non importava” e una strana parola ripetuta quasi fosse un mantra: “Itward”.

Tra gli incontri particolari, uno non potrà fare a meno di farci sobbalzare il cuore: il nostro amato gatto, Mr Midnight. Ansioso di aiutarci a fuggire, ci parlerà (!) spiegandoci la via migliore per evadere e i mezzi per farlo. Grazie alle visioni distorte provocate dalla Duodina, potremo riuscire ad individuare strade alternative prima precluse e trovarci finalmente fuori, liberi. Nel momento in cui varcheremo la soglia, però, un essere abominevole tenterà di trascinarci nuovamente dentro: un essere completamente oscuro con una testa caprina ricoperta di venature di sangue. Cercando di scappare da quell'abominio, Fran si inoltrerà nella foresta che la separa dal centro abitato dove si trova la casa del suo unico parente ancora in vita, la zia Grace.

Ci sono diversi argomenti che emergono in questa parte di gioco. È evidente che il medicinale che le è stato prescritto non fa che incentivare l'immaginazione malsana di Fran. Ma è veramente così? Se ciò che vede esistesse solo nella sua mente, come potrebbe essere in grado di passare attraverso porte prima non presenti? Come riesce a modificare il tessuto stesso della realtà? Attraverso la Duodina, la protagonista ottiene anche la capacità di osservare questi esseri oscuri: i Kamala. È come se fosse conscia dei morbi che affliggono chi gli sta intorno. Questi esseri si nutrono di ogni goccia di vita dell'ospite fino alla fine; la loro esistenza è la rappresentazione stessa della depressione. Interessanti sono anche le scritte eseguite col sangue, segno di una forte lotta interiore tra sensi di colpa e responsabilità per ciò che è successo ai suoi genitori e di una situazione familiare forse non così idilliaca.

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“La gravità attrae le particelle per crearne di nuove. È una forza creativa, e con la creatività, l'evoluzione è inevitabile.”

- Leon Castillo -

Da questo momento in poi realtà e immaginazione si confondono al punto da mescolarsi, tanto che l'uso della Duodina ci lascerà incerti sulla natura di ciò che stiamo vedendo. Ciò che Fran sta osservando è frutto della sua mente o ha acquisito la capacità di vedere un universo a noi precluso? Anche senza ingerire la pillola, potremo parlare con formiche giganti amichevoli e, attraversando una porta in un pozzo, trovarci nella casa di due gemelle cucite insieme, di nome Clara e Mia. Pare che quest'ultime siano state unite da un essere di nome Itward che, cercando di riappacificare i loro animi bellicosi, voleva portarle alla collaborazione. L'esperimento ha però portato ad accrescere l’arroganza e l’egoismo delle due, le quali rapiranno Mr Midnight e proveranno a circuire Fran nella speranza di essere liberate dalla loro maledizione. Sventati i loro piani, la protagonista eseguirà un rituale che, invece di separarle, porrà definitivamente fine alle loro sofferenze. Una volta lasciate le gemelle alle spalle, fuggiremo dalla loro casa sul dorso di una rana troppo cresciuta, continuando così la nostra avventura nella foresta.

Ma l'essere caprino non si è dimenticato di noi. Tentando nuovamente di sfuggirgli, cadremo da un dirupo. Sembra la fine del viaggio della piccola.

Ciò che provoca più inquietudine in questo capitolo sono i momenti di “sobrietà”. L'enorme e ben arredata casa delle due gemelle esiste solo poiché abbiamo ingerito la pillola. Quando decideremo di essere lucidi, la bella villa si trasformerà in un piccolo e buio pozzo sulla cui superficie dell'acqua galleggiano cadaveri sin troppo piccoli per essere appartenuti ad adulti. Inoltre, ancora una volta, compare il nome Itward: sembra essere un individuo dagli strani poteri magici e dalla moralità incerta. In ultimo, l'inseguitore di Fran, ispirato palesemente alla figura del diavolo, chi è? Cosa vuole dalla piccola?

Numerose sono le domande, poche le risposte. Il viaggio di Fran Bow è solo all'inizio, molte avventure ed incontri si prospettano davanti a lei, nella speranza di risolvere gli enigmi della sua mente. Se sono riuscito ad intrigarvi e desiderate sapere come la storia continua e si conclude, rimanete sintonizzati su queste pagine. A presto con la seconda parte.